so che domani vedi il Ministro e parlerete di quello che si deve fare subito per il turismo italiano.
Non voglio fare discorsi lunghi, tanto non si leggono, quindi sarò sintetico.
1. Guarda questa immagine
Si tratta della valutazione che in internet gli utenti danno degli hotel di questa città, una bella città del nord Italia. Non importa quale.
Si capisce subito cosa è urgente fare. Manutenzione. Mettere posto il bagno. Intervenire sui letti e la silenziosità delle camere. La struttura. ecc. ecc.
Se non si fa si rischia di fare promozione a un "prodotto" che poi, una volta provato il cliente rifiuterà.
Questo rischio è tanto più importante in vista di EXPO 2015 quando avremo hotel pieni a prezzi cari e faremo fare a questa nostra Italia una gran brutta figura.
A me è chiaro. Così come sono chiare alcune soluzioni fiscali che permetterebbero di far partire subito i lavori necessari.
2. Per mettere a posto le strutture alberghiere servono soldi. Ci sono poche esperienze che dimostrano che si può fare. Certo a determinate condizioni. Che secondo me sono due:
a) Credito. E anche qui si può intervenire velocemente. Basta volere e dare garanzia a minibond destinati a ristrutturare gli hotel.
b) Scala degli interventi. Su questo serve una soluzione innovativa, della quale abbiamo parlato quasi due anni fa al convegno su URBAN DESIGN & HOTEL INDUSTRY di Bologna del 18 Novembre 2011.
Favorire l'acquisto delle strutture così come sono da parte degli attuali inquilini, può andare bene per una parte di loro. Ma non risolve il problema.
Così come non lo risolve l'idea di "rottamare" e trasformare in residenziale le strutture che non stanno sul mercato.
Quello che si deve fare è dare vita a Fondi di investimento alberghiero, con una normativa diversa da quella dei fondi immobiliari che oggi non funzionano.
Anche quella soluzione si può mettere a punto in un paio di mesi e infilarla in un decreto che permetta agli albergatori di "mettere insieme" attraverso un fondo alberghiero le proprie proprietà, che saranno poi oggetto di intervento, e che verranno poi gestite unitariamente.
Per fare questo serve anche l'accordo con regioni e comuni, che devono dare ai fondi dei vantaggi che non danno alle strutture singole. si deve iniziare a lavorarci con una prospettiva di qualche anno...
Ma se non si comincia non si arriva mai.
Una soluzione giuridica e finanziaria come quella che io (e altri) propongo, avrebbe il vantaggio di attrarre molti capitali verso il turismo.
Mi rendo conto che TUTTE QUESTE SONO CHIACCHIERE di consulenti e di esperti che vedono avanti dieci o vent'anni.
Ma se la classe dirigente - compresi i massimi livelli dei sindacati degli imprenditori (tu per intenderci) - parlano della tassa di soggiorno (o come si chiama) allora continueremo a guardare il dito mentre i cinesi vanno sulla luna.
Pensaci. Pensateci. E provate a guardare un po' più avanti.
Ma molto in fretta. Basta perdere tempo.
Buon lavoro
Raffaello
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