sabato 21 dicembre 2013

Perché sono contento di questo 2013.

Anche quest'anno siamo giunti al momento degli auguri.
Devo dire la verità, quest'anno è speciale. Molto speciale.

Ci sono stati anni speciali nella mia vita, quelli che si ricordano, per l'emozione che ti hanno lasciato.
Quello in cui mi sono laureato, e prima quello dei 60/60 alla maturità. O quando sono andato in Tibet, o ancora quando mi sono sposato, poi ho avuto il primo figlio e poi il secondo.

Anni tristi in cui se n'è andato qualcuno di molto caro.

Quest'anno che sta finendo è invece diverso.

E' l'ennesimo anno di crisi (da quando si comincia a contare? Credo sia il quinto).
E quest'anno finalmente la gente, tutta, ha mostrato il suo vero carattere. Cito il mio amico Lorenzo che va in montagna. A 1000 metri siamo tutti ben educati. A 5000 metri vien fuori il vero carattere del tuo compagno di viaggio.

Quest'anno è venuto fuori il vero carattere dei nostri compagni di viaggio.
Gente incredibilmente generosa e gente molto cattiva.

Per questo il 2013 è un anno speciale, perché mi ha permesso di discernere le persone di cui mi posso fidare. E quelle sono il regalo più prezioso che questo 2013 mi ha dato. Ringrazio il Cielo che sono tante. E ringrazio anche loro, una ad una, anche se non pubblicamente. Ma ciascuna sa che ha risposto positivamente alla fiducia che ho riposto in loro.

Poi ci sono quelle che invece hanno approfittato della mia fiducia. Anche in questo caso, non poche, furbi che pensano di poterla fare franca.
Per colpa loro quest'anno lo ricorderò.
Non credo sia giusto lasciar perdere, e non per spirito di vendetta, ma per evitare che possano danneggiare altri come hanno danneggiato me.

Dal 2014 ci sarà da fare anche questo.

AUGURI.





lunedì 2 dicembre 2013

I siti di prenotazione non funzionano, e lo fanno apposta?

Ho provato a prenotare un Frecciarossa, sono impazzito. Domani vado in auto.

Poi ho provato a prenotare un Bologna Catania con Edreams. Non ha funzionato.
Ho portato in fondo la prenotazione con Ryanair Bergamo Catania a 84 Euro, non me l'ha chiusa.
Così ho prenotato un Bologna Catania su Alitalia (sito ufficiale) a 204 €.
E-Dreams mi manda una cortese mail chiedendomi di completare la prenotazione.... allora lo sapete che non si è chiusa.

Ecco la mia risposta

"Avete perso un'opportunità... il vostro sito si è piantano come quello di Ryanair.
Così abbiamo prenotato Alitalia
in altro aeroporto
a più del doppio del prezzo

La prossima volta non fate perdere tempo ai clienti"

Forse sto pensando male, ma i siti stanno usando in modo spinto lo Yield Management. Ma siccome dello Yield in Italia sono stato il primo a parlarne, quando gli attuali guru facevano la prima comunione, allora temo che il sistema informatico non chiuda la prenotazione a 84 € per fartela rifare a 102 €.

Chi mi vuole smentire?

domenica 1 dicembre 2013

Qualcosa si muove? Poco. Troppo poco.

Gli errori del passato pesano sulla situazione del turismo italiano di oggi. L'opportunità c'è ma non potrà essere colta. Cosa intende fare il governo. Difendere l'esistente inefficiente e non dare spazio al mercato avrà doppie conseguenze negative. La crisi colpisce duro anche tra gli addetti del turismo

Abbiamo pubblicato 3 libri sulla progettazione dell'hotel, circa 70 convegni e centinaia di articoli, post, e newsletter, che ogni settimana vengono aperte da 3-4000 persone (grazie). Un contributo abbiamo provato a darlo.


Solo il ministro Gnudi ha voluto interpellarci in tre o quattro incontri. Poi fine.

Il tema del rinnovo degli hotel, e della città turistica, è fondamentale per il nostro paese, eppure credo che in questo momento non ci sia nessuno al governo che si interessi di TURISMO E CITTA' URBANA. Su questo tema silenzio più profondo.
Nessuno che conosca da dentro i processi che stanno avvenendo ogni giorno. Le richieste del mercato.
Questo tema è escluso dal dibattito sul turismo.

La verità purtroppo sono due.


La prima è che vedere ciò che non va e dirlo a chi sta sbagliando perché ha interessi diversi, o idee preconcette, non serve a nulla. Anzi. Così quando all' APT Emilia Romagna proposi nel 2003 un booking on line, mi dissero che no, nessun albergatore avrebbe mai messo on line i prezzi di vendita delle camere. Così abbiamo perso 10 anni.

La seconda è che "vedere" le cose con anni o decenni di anticipo, di nuovo ti rende un marziano. E' dal 2006 che parliamo e scriviamo libri e organizziamo convegni su Benessere e Rinnovo degli hotel. Quando c'erano i soldi (le banche li davano) e la possibilità di fare rinnovo urbano politica, amministrazioni e privati si sono bloccati. Oggi paghiamo le conseguenze di quello stop.


Imprenditori, banche e amministrazioni comunali dissennati hanno investito in hotel nuovi dove non servivano e non hanno messo mano al rinnovo, riqualificazione, ma ANCHE dico io, riqualificazione dell'intera città turistica.

Oggi abbiamo hotel nuovi dove non servono, hotel vecchi dove ne servirebbero di nuovi. Ed un prodotto turistico in senso esteso, come minimo confuso, con interventi anche rilevanti spot, con opere lasciate a metà. In un momento in cui i nostri concorrenti stanno spendendo miliardi di Euro per attrezzare turisticamente il Nord Africa, il Golfo Persico, e pezzi enormi dell'estremo oriente. Ed avere i Bronzi di Riace non basta, anche perchè dovrebbero essere accessibili al pubblico... e non lo sono.




Questa bella immagine dice del turismo molto più di mille articoli. Me l'ha segnalata @carloalberto. Lo trovate su Twitter, oltre che in Bocconi ed in altri cento posti prestigiosi. Vi suggerisco di seguirlo.

Attendo con impazienza la nuova ricerca su FutureBrand, che verrà presentata al BTO il 3 dicembre alle 15.00. Chi può venga a sentire. Sarà sicuramente interessante, come è stata interessante la ricerca dell'anno scorso.

L'immagine qui sopra dice che l'Italia e l'Europa sono naturalmente al centro del turismo mondiale (mostra i luoghi più fotografati al mondo).

Chiaro che, come per ogni prodotto, anche per quello turistico servono le 4 P del marketing (mi scuso se sono all'antica) Prodotto, Prezzo, Promozione, Distribuzione (Place in inglese).

Durante il recente convegno Destinazione Emilia Romagna ho sentito molto parlare di Promozione e un po' di Distribuzione (su internet, finalmente!) di cui si vogliono occupare tutti, anche in concorrenza l'uno con l'altro. 
L'assessore Melucci paventa che i Comuni più piccoli o perfino i quartieri vogliano usare la nuova tassa di soggiorno per fare promozione di quartiere o di cortile. Capisco il timore.

Ho però sentito parlare assai poco di Prodotto (inteso come hotel) e di Prezzo (inteso quanto incassa l'hotel per il soggiorno).

Parlare di Prodotto turistico spesso vuol dire riferirsi non solo all'hotel, ma a un concetto più ampio, che comprende l'intera filiera del turismo, il viaggio, il divertimento, la cultura... ed anche l'hotel. Del quale peraltro spesso ci si dimentica, perché lo si dà per scontato.

Eppure l'attenzione con cui le maggiori catene alberghiere mondiali curano la location e la progettazione dell'hotel, con un'attenzione costante ai nuovi trend dei clienti, dovrebbe dire quanto importante è la struttura fisica che accoglie il turista per fargli sperimentare positivamente un viaggio.

Invece noi abbiamo hotel vecchi. Alcuni molto vecchi. Ed anche quelli recentemente rinnovati non riescono ad essere efficienti.

Lo stesso dicasi del fattore Prezzo. Il Prezzo del soggiorno per il cliente è, assieme al trasporto, la componente maggiore del costo complessivo del viaggio.

Ciascun albergatore sa che le componenti che influenzano il costo del soggiorno in hotel sono: 

1) Valore fondiario che si traduce nel costo della locazione (o ammortamento) dell'immobile.
2) Costi energetici (che dipendono dalla struttura immobiliare oltre che da investimenti specifici per ridurre tali costi)
3) Costi del personale, che dipendono da dimensioni, forma, struttura dell'hotel, oltre che da leggi sul mercato del lavoro
4) Imposte e tasse. Di nuovo spesso dipendenti dalla struttura dell'immobile

Quando dico che gli hotel italiani sono troppo piccoli e che servono iniziative per aumentarne le dimensioni, non lo dico perché mi piacciono solo i grandi alberghi di Las Vegas, ma perché il prezzo di gestione e di vendita di una camera d'albergo dipende molto dalle dimensioni dell'hotel
Nel senso che nell'industria alberghiera la dimensione dell'hotel influenza considerevolmente le economie di scala che si possono ottenere da un hotel più grande.

Ho ascoltato con interesse l'intervento di Modena della Sottosegretaria Simonetta Giordani su cosa ha fatto e cosa sta facendo il governo in tema di turismo, ed ho apprezzato le seguenti 5 parole "riqualificazione delle strutture più obsolete". Ed inoltre "rendere il Paese attrattivo per gli investitori esteri".
Su questo tema non ha detto una sola parola in più.
Il governo, sembra operare sui seguenti temi:
a) Fondo per reti di imprese
b) Semplificazioni burocratiche
c) Sgravi fiscali per distretti turistici
d) Interventi per ridurre il gap sul digitale

Siccome ha anche detto che ai primi di gennaio 2014 verrà approvato dal governo un pacchetto di misure per il turismo, io attendo fino ad allora, e spero vivamente che ci siano davvero delle misure per favorire il rinnovo degli hotel e della città turistica.

Scommetto che rimarrò deluso, per il semplice motivo che lo Stato oggi non ha risorse, e non ne ha per rilanciare l'industria turistica.
Poi nessuno degli interlocutori che hanno potere per mettere mano a questo tema lo vogliono fare, rischiando di dover discutere, scontrarsi e coordinarsi con altri soggetti.

Qualunque architetto da Trieste a Santa Maria di Leuca, o da Ventimiglia a Reggio Calabria può confermare che per ottenere una semplice autorizzazione sulle nostre coste si diventa pazzi, e soprattutto che le normative sono fatte senza tenere conto delle specificità dell'industria turistica, rendendo nei fatti impossibile quelle efficienze che si traducono in risparmi di costi e maggiori guadagni per l'hotel.

I politici non devono però piangere sugli hotel che chiudono, e sulle aziende che falliscono. Quando andava tutto bene i proprietari degli hotel guadagnavano così tanto che potevano sopportare qualche angheria da parte del potere politico. Ma oggi non è più così. I margini si sono ridotti e la concorrenza di qualità e prezzo è più agguerrita.

Certo c'è la crisi. Ci sono molte cause che portano alla chiusura di hotel importanti, come quelli del Gruppo Acqua Marcia con 134 dipendenti licenziati.

Le richieste di trasformazione d'uso vengono molto criticate da parte di puristi del turismo alberghiero.  I politici non dovrebbero versare lacrime di coccodrillo, visto che non hanno capito cosa stava succedendo, ma immaginare soluzioni innovative, come quelle che abbiamo proposto, ma che non vengono prese in considerazione... almeno per i prossimi dieci anni.

Come fare, noi (non solo io),  l'abbiamo detto, scritto, raccontato anche con l'aiuto di validissimi esperti. Ma nulla.

Cari assessori e ministri, non lo capite. Non lo volete capire. Non l'ha capito Rutelli, Brambilla, Gnudi, ... . Avete il potere di bloccare le iniziative. Continuate così. L'Italia è già andata a sbattere per causa vostra... 
Adesso anche i parroci si mettono a chiedere conto ai politici perché bloccano iniziative di sviluppo come quella dell' IKEA in provincia di Torino. E se si muovono i parroci dotati di santa pazienza... forse qualche fulmine divino potrà cadervi sulla testa.

Ma lo sapete (sì che lo sapete) perché in Italia i budget hotel (gli hotel low cost) non ci sono? Perchè se non lo sapete ve lo raccontiamo.
Oppure - detto in altro modo - quali sono state le azioni messe in atto per garantire gli albergatori locali contro le catene internazionali?

Invece di lasciar fare al mercato, voi avete difeso una industria turistica inefficiente. E avete permesso che tutto il turismo italiano ne uscisse disastrato.
Nessuno vi ringrazierà.

Così come nessuno vi ringrazierà se non aprite gli occhi oggi, ed in fretta, e non capite cosa si deve cambiare.

Ma sono molto dubbioso.

















sabato 23 novembre 2013

Piove....

In 15 giorni ne sono successe di cose, e sarò molto sintetico.



* E' inutile fingere, questa è l'immagine dell'Italia. Piove dentro ai treni. (ecco da dove è tratta)
Servono investimenti, molti, ma i soldi ce li siamo spesi (e mi taccio su come, perché potrei scatenare polemiche che adesso sono inutili).
Invece vanno cambiate tutte le norme che bloccano i potenziali investitori. Senza questa decisa azione legislativa e normativa saremo bloccati per molti anni.

Tirem innanz.

* Il fatto della settimana è la terribile alluvione di Olbia e della Sardegna.
Un pensiero alle vittime della tragedia.
Ed un pensiero all'inutile lavoro dei miei professori di Urbanistica di Venezia che negli anni Settanta ci hanno insegnato a pianificare.
Da anni vado ripetendo che si deve investire nella riprogettazione delle città turistiche.
Per farlo servono soldi ed idee. Mi sembra che chi ha responsabilità per il turismo comunale, regionale e nazionale non lo abbia ancora capito. Chi vuole capire meglio torni indietro di due anni...

* Una buona notizia non solo per il turismo (interno) ma anche per quello. Il redditometro viene mitigato (qui trovi qualche approfondimento). Per chi si occupa di turismo c'è una novità importante "spese medie Istat non potranno essere utilizzati per determinare spese ricorrenti, come abbigliamento, alimentari e alberghi, per le quali il fisco non ha evidenze certe" .
Questo vuol dire che nella ricostruzione del reddito l' AdE potrà utilizzare solo spese certe e non spese presunte. Di conseguenza, non potranno presumere che se sei andato in vacanza e hai speso, tu e la tua famiglia, in media... 3000 Euro, perché quella è la media di spesa desunta da dati Istat. No. L'Agenzia delle Entrate dovrà accertarsi di quanto tu hai effettivamente speso, per ciascun membro della tua famiglia.
E' un cambiamento importante perchè dovrebbe permettere a italiani heavy spenders di tornare a spendere in Italia.

* Pinterest.
Francamente credo di essere uno dei pochi che non lo usano. Ma desidero raccontare una interessante innovazione suggeritami da Edo Colombo. Si chiama Place Pins .
Per capire come funziona seguite questo link che riguarda i siti UNESCO in Gran Bretagna
Lo strumento è davvero potente e se io fossi responsabile del marketing di una zona turistica invertirei su di esso.

Su marketing, social network, turismo ecc. condivido l'amara constatazione di Roberta Milano che ha tuittato "Quelli che vendono fuffa nel turismo fanno bene, finché ci sono incompetenti che decidono e permettono. Però non chiedetemi la stima."

Per questo non mi occupo (più) del software ma sempre più dell'hardware (struttura fisica) dell'hotel, sebbene anche per quell'aspetto la frase di Roberta potrebbe essere adatta. Chi vuole progettare e rinnovare l'hotel, inserendo ad esempio una bella SPA, può contare sulla nostra consulenza.

* I margini dell'industria alberghiera vengono erosi dalle OLTA non solo in Europa ma anche in USA. C'è un interessante articolo che se ne occupa. E' un tema rilevante, di cui mi sono occupato in passato. Qui mi limito a presentarlo rapidamente.

The industry will sooner than later reach an inflection point where margins are cut so far that operating a profitable hotel as it is known today will be impossible, said Patrick Bosworth, CEO and co-founder of Duetto Research. Most of those profit margin cuts come by way of third parties who provide a sales and marketing platform to send travelers to hotels

Questo è il punto.
Eppure, tornando all'amaro commento di Roberta, dieci anni fa quando proposi la creazione di un booking nazionale, fatto di tanti booking regionali, c'è chi (con responsabilità) rispose che gli alberghi non avrebbero mai messo i prezzi su siti di prenotazione.

Capire come vanno i trend non è da tutti, ma un leader lo deve fare... sennò torniamo alla casella iniziale, dove vediamo gente con ombrelli aperti in treno. Peggio dell'India!!! (senza offesa per i tanti amici indiani)






martedì 12 novembre 2013

Shrinking hotel rooms

Da Financial Times Nov. 12, 2013 

Compact hotels are based on the idea that many will accept a smaller room and reduced facilities for a lower price and a good location. So what's on offer - and how tiny is too tiny?What's out there?CitizenM has 11 compact hotels either open or planned. Yotel has four and easyHotel has 20, while Premier Inn is trialling "hub" rooms (below) and will be opening its first full hub hotel in central London in 2014. Prices range from under £50 to more than £200.How small is too small?According to consultant Hotel & Leisure Advisors, median room size in the top 10 US hotel brands ranges from 6.3 square metres to 33 sq m. The rooms at the compact hotels above range from 7 sq m to 17 sq m.

martedì 5 novembre 2013

O turismo o.....



Il turismo è ancora una ricchezza per l'Italia.
Salvarlo è nell'interesse di tutti:
autorità e cittadini.
Difendiamo l'ambiente, il verde, il silenzio.

Pubblicità Progresso

Un manifesto degli anni 70... quando l'Italia era al primo posto nel mondo nel turismo, oggi veleggiamo tra il 9 e il 10mo posto e tendiamo a scendere.

domenica 3 novembre 2013

TURISMO - HOTEL: TENDENZE E OPPORTUNITÀ



Iniziamo con Venezia. Una bellissima immagine pubblicata da Italia.it su FB. Peccato abbia "solo" 38.000 mi piace. Che sia perchè se cerco "Italy Tourism" non esce? E lo stesso se cerco "Visit Italy"... ma un povero cristo di turista straniero che la vuole davvero trovare cosa deve cercare? Italy? No. C'è una pagina che si chiama "Italy" e non a caso ha 438.000 "mi piace" ma non è quella ufficiale del turismo italiano.... meditate gente meditate.
Ecco una splendida opportunità sprecata.

Londra ha avuto un boom di visite quest'anno. Tantissime le ragioni che vi hanno contribuito, a dimostrazione che non basta una sola ragione per muovere il turista, ma fra tutte sottolineo il grande successo della mostra su Pompeii che ha avuto un record di visite.Il British Museum ha incassato solo per la mostra su Pompeii ben 11 milioni di Euro. Ha così bissato il successo della esposizione dedicata a Leonardo qualche anno fa.

Gli inglesi sì che sanno vendere l'arte e la cultura italiane.
Magari chiamare qualcuno da lì per organizzare il nostro turismo culturale?



Nel frattempo abbiamo conferma che il turismo del nostro Meridione d'Italia va male.
E' un peccato.
La tanto osannata California d'Italia, non ce la fa.
I dati del turismo balneare confermano che solo il 20% del turismo va in Meridione, e solo il 13% del turismo straniero.
La Campania la fa da padrona, con € 1,41 mld di fatturato turismo, contro € 1,04 mld della Sicilia, € 0,580 mld della Puglia e € 0,145 mld della Calabria.
La crescita del turismo italiano passa da lì. Non si può certo raddoppiare il turismo di Veneto e Lombardia e Lazio che già incassano oltre € 5 mld a testa (come tutto il meridione).
Se dei 146 milioni di passeggeri che transitano negli aeroporti italiani, solo 34 milioni sono andati in Meridione, qualche motivo (negativo) c'è.

Tutte le volte che parlo delle dimensioni degli hotel, mi viene detto che noi in Italia non siamo la Spagna con quegli orrendi hotel costruiti sulla costa, o la Florida, con i grattacieli sul mare.
Non mi verrete a dire che le nostre coste e le nostre città sono belle, vero? Ce n'è ancora qualcuna che si salva, e che va salvata. Ma in generale le strutture alberghiere non sono in grado di competere con quelle che sono sorte e stanno sorgendo sull'altra sponda del Mediterraneo. Segnalo solo come promemoria un nostro prossimo competitor (soprattutto verso i paesi di lingua araba): l'Algeria.



Questa fotografia viene dalla Cina. Si tratta del Langham Place, Guangzhou.
550 camere, in 22 piani di hotel.
L'hotel comprende una SPA meravigliosa:
"The hotel includes the Chuan Spa, which features six treatment rooms - including two for couples - a contemplation lounge, a dream room and additional relaxation spaces. Other facilities include sauna and steam rooms, an indoor swimming pool and a 24-hour fitness centre"

Non è un caso che gli hotel di tutto il mondo investano in SPA, ed i nostri invece non lo facciano.
Per due motivi. Il primo la SPA è un servizio che richiede tempo. E per questo è più adatta a chi sta in hotel piuttosto a chi lavora in città.
Non è un caso che la più antica SPA del centro di Londra (una fantastica Day Spa sorta oltre 30 anni fa) quest'anno chiuda. Perchè chi lavora, le donne che lavorano, vogliono avere il servizio SPA a casa o in hotel.
Nel post della scorsa settimana ho scritto che il mercato del benessere e delle SPA sta crescendo in tutto il mondo.
Noi Italiani ne vogliamo approfittare?

Il nostro servizio di progettazione e realizzazione di SPA e Centri Benessere va bene, ma viene richiesto soprattutto all'estero, anche se qualche segnale positivo lo rileviamo anche in Italia.

Il secondo motivo per cui gli hotel investono in SPA è che gli hotel in genere sono grandi, e le statistiche dicono che il 5% dei clienti usano la SPA se si fermano in hotel una notte, ma già il 10% usano la SPA se si fermano due notti... e così via.
Quasi il 30% dei clienti che si fermano in hotel una settimana usano la SPA.
Così vero che oramai anche ai clienti che vanno a fare un safari in Africa, vengono offerti servizi SPA di lusso.








domenica 20 ottobre 2013

Cattive notizie e buone notizie per il turismo italiano.






Ottobre, tempo di fiere e di primi consuntivi.

Ciò che rappresenta meglio questo periodo è il crescente numero di hotel in vendita a prezzi in caduta, e ancor più gli hotel che chiudono o che vengono offerti all'asta dopo un fallimento, mentre il ministro Bray promette un prossimo decreto per il turismo,  al cui interno sono previste misure per "il miglioramento e potenziamento dell'offerta e del patrimonio ricettivo."

L'Italia è una grande pelle di leopardo. Zone che vanno male o malissimo e altre che invece vanno benino.
Mentre il Salento ride, la Romagna piange. Mentre le varie "pensioni Maria" soffrono, apre il Grand Hotel di Cesenatico sul sito della antica Colonia della Provincia di Verona dove all'inizio degli anni Sessanta i miei genitori mi mandavano al mare, a conferma che la ristrutturazione e il rinnovo degli hotel dà ragione a chi lo fa con coraggio.

Aziende alberghiere che chiudono, e quelle che restano possono accaparrarsi un pezzetto di mercato in più. Chi ha le spalle più grosse resiste e vince. E' la deflazione! Lo raccontavo a mia moglie 6 anni fa, e adesso ci siamo dentro.

Gli investitori stranieri si riaffacciano per comprare a prezzi di saldo. Un importante hotel romano sembra (si dice così anche se la fonte è certa) sia stato venduto a metà del prezzo originariamente richiesto.
Tre importanti catene alberghiere di livello nazionale ed un numero grande di catene di livello medio vendono i propri asset più prestigiosi.
Così che l'Hotel Ripagrande di Ferrara vada all'asta è una NON notizia.

Mentre è notizia positiva che l'Hotel Punta Nigra di Alghero (con pochi altri) si è segnalato per la sensibilità ecofriendly, di cui si deve tener conto in ogni azione di recupero e progettazione alberghiera.
Su questo tema si sta distinguendo un architetto toscano, assai impegnato sul fronte alberghiero, arch. Daniele Menichini con studi specifici sul tema green ed una originale proposta di modulo abitativo.

Le brutte notizie vengono ancora dall'attività degli enti pubblici e della magistratura che insegue il labirinto delle norme otto-novecentesche fortemente inadeguate al passo di un mondo globalizzato.

L'Inkiesta dice che "2 miliardi di euro del “Programma Attrattori Culturali 2007-2013”, destinati a migliorare l’offerta culturale nelle Regioni del Sud, non sono stati spesi e dovranno essere restituiti a Bruxelles. A questi si aggiungono gli 1,5 miliardi di fine 2011. Uno spreco, proprio mentre il nostro patrimonio cade a pezzi" 

Vicende giudiziarie riguardanti la costruzione di hotel: il sindaco di Alassio viene definitivamente scagionato dopo una lunghissima vicenda giudiziaria relativa a certi documenti (apparentemente) mancanti per la costruzione del Grand Hotel: ne siamo felici. Meno felici che la vicenda sia durata anni annorum.

Contemporaneamente oggi viene sequestrato un hotel in costruzione a Torvaianica.  Il giornalista scrive, ... la mancanza del documento è stata una svista o un fatto doloso?

Possibile che la legislazione urbanistica in questo Paese, che ha permesso ogni scempio al nostro territorio, sia così ingarbugliata da non poter stabilire quali "carte" siano necessarie per costruire un hotel?

Finisco con una bella notizia. L'amico prof. Tiziano Aglieri Rinella, autore del nostro libro Hotel Design, manuale  di progettazione alberghiera, è stato invitato a tenere una lezione al Rhode Island School of Design. Complimenti... ne siamo orgogliosi. Viene premiata non solo l'indiscussa capacità di Tiziano, ma riconosciuto il fondamentale contributo dell'architettura e del design italiani nel mondo. E questo ci dà coraggio e speranza.








domenica 13 ottobre 2013

Rinnovare l'hotel è indispensabile



Questi sono i dati recentemente rilevati per la città di Bologna. Ma ovviamente non è solo Bologna a trovarsi in queste condizioni.

Quali sono gli elementi che vengono criticati dai clienti dell'hotel? Si tratta come si può capire di una media fatta con alcune decine di migliaia di interviste, riferite ad una quarantina di hotel di Bologna.

Un giudizio appena sufficiente viene dato al bagno, che riceve un punteggio di 59 su 100. In particolare andrebbe ristrutturato il bagno viene spesso considerato piccolo.

Le camere datate sono un altro punto a sfavore dell'offerta bolognese. Eppure ci sono soluzioni veramente economiche pur in un quadro di design e di qualità.

Anche il funzionamento di internet viene criticato. E devo dire spesso a ragione. Fare una rete internet wifi non è un intervento molto costoso, ma va pensato e progettato da un esperto. Ecco forse affidarsi all'amico dell'amico non è una buona idea.

Stato e cura dell'hotel nel complesso e delle camere in particolare scendono a 47 e 43 punti, molto pochi. Per molti hotel la necessità di una ristrutturazione è evidente. L'arredamento in media viene valutato solo 41. Molto male direi. Forse gli hotel di Bologna e quelli delle altre città dovrebbero pensarci.

La nuova classificazione alberghiera richiederà standard più elevati per mantenere le stelle.

Infine, gli impianti lasciano a desiderare.
Aria condizionata a 38, vuol dire che va proprio male.

E' necessario un lavoro di ristrutturazione green. Economia va a braccetto con ecologia ed ecosostenibilità.

Ringrazio Marco Malacrida che mi ha messo a disposizione i dati.











Albergatori liguri in assemblea




Progettare l'hotel e rinnovarlo dà molte opportunità in più di vendita.

Ne abbiamo parlato l'8 ottobre a Diano Marina, di fronte ad un'affollata assemblea in sala riunioni di Cooadi.

Un'ottantina di persone a parlare di mercato e di crisi, di ristrutturazione e di lavori da fare.

Dubbi, critiche, preoccupazioni. Imprenditori bravissimi, che hanno fatto il mestiere dell'albergatore per tanti anni con molto successo, oggi sono  pieni di dubbi.

In ordine i problemi segnalati sono:

1) Burocrazia, in generale e quella legata all'urbanistica in particolare.
2) Credito. I lavori di ristrutturazione costano e spesso serve un finanziamento, che le banche (anche quelle locali) non sono in grado di offrire
3) Tasse. Lamentarsi delle tasse è un must ovvio. Però... sono davvero molte. E in un momento di calo dei fatturati quelle fisse incidono di più.
4) Personale. E non tanto il costo del personale, ma i danni che il personale inaffidabile fa all'azienda prima di riuscire a liberarsene.

E quindi qualcuno si decide a mettere in vendita l'hotel che però è deprezzato dalla crisi.

Altri invece prendono coraggio e iniziano a darsi da fare, facendo un centro benessere o ristrutturando l'hotel.


domenica 25 agosto 2013

Che cosa limita gli investimenti nel turismo?

Da quasi 15 anni mi trovo a parlare con albergatori che desiderano vendere il proprio hotel.
Altre volte, molto più raramente, parlo con investitori che desiderano allocare le proprie risorse nel mondo alberghiero.

E' noto che le transazioni di hotel sono diventate molto rare, così come sono diventati rari i denari disponibili per M&A in generale.

Su Twitter oggi Giovanna @platipuszen mi ha chiesto: "quali sono le condizioni che spingerebbero investitori italiani e stranieri ad investire nel turismo  in Italia? E quali invece frenano?"

A parte che me ne sono già occupato tempo addietro (ne parlavo nell'articolo del marzo 2007 ), la domanda mi ha imposto di fare una riflessione, ecco che cosa serve:

1. Favorire gli adempimenti burocratici, snellire, facilitare. Non vuol dire far fare tutto quello che si vuole. Niente affatto. Vuol dire che se dici SI è e resta SI. E se dici NO questo deve venire in fretta, non dopo un periodo in cui tu mi hai fatto intendere che la risposta sarebbe stata sì.
Perchè questo avvenga credo si debba cambiare una "riforma" fatta a fin di bene ma alla prova dei fatti assai sbagliata; la riforma Bassanini.

Proprio oggi Il Fatto Quotidiano racconta come Farinetti patron di Eataly si dica "sfiancato" dai problemi burocratici.
Qualche giorno fa Giovanni Rana spiegava come abbia inaugurato due stabilimenti produttivi di pasta fresca, uno a Verona ed uno in USA. Per il primo sono stati necessari 7 anni per il secondo 11 mesi.
Uno dei motivi per cui la Svizzera è meta di molti Lombardi che aprono lì le loro aziende è proprio per merito della facilità degli adempimenti burocratici. Lo stesso vale per la Carinzia. La Croazia.

2. Credito. Chi sta investendo oggi non ottiene dalle banche alcun credito, così investe i propri capitali. E' evidente che se oltre ad usare i miei capitali uso anche parte di credito bancario con gli stessi soldi investo il doppio.
Insisto da tempo su un secondo tema collegato a questo: l'istituzione di fondi comuni di investimento alberghiero con normativa specifica. Ne ho parlato e tornerò a parlarne, ma senza una disciplina specifica per chi investe in hotel, il numero di fondi attivati resterà assai limitato.

3. Tra i temi che richiedono una nuova attenzione troviamo l'urbanistica delle città turistiche. Suggerisco di rivedere i molti articoli scritti da me e da Emilio Valdameri, le premesse ai tre libri sul tema (ultimo ma non ultimo Hotel Design di Tiziano Aglieri Rinella) e soprattutto il convegno Urban Design & Hotel Industry del novembre 2011. Su questo tema gli interventi specifici sono tre.
a) Non prevedere delle "zone" della città dove poter fare hotel, ma lasciare che gli hotel possano sorgere dove meglio l'imprenditore crede.
b) Permettere premi di cubatura per chi accorpa due o più hotel, soprattutto se questo permette di ridurre la superficie consumata.
c) Favorire la trasformazione dell'hotel in strutture a destinazione mista (o complessa) dove si mescoli l'ospitalità, con il residenziale, con il socio sanitario, ecc. Di fatto la zonizzazione tipica dell'urbanistica ottocentesca che è quella insegnata e praticata fino alla fine dello scorso secolo, con l'avvento del mondo informatizzato non ha più ragione di essere.

4. Anche in questo post purtroppo dobbiamo parlare di tasse. Fintanto che il debito pubblico resta così alto e la spesa corrente dello Stato non inizia a diminuire, gli investitori non investono temendo di dover esser loro a dover pagare i debiti del passato. Questo punto è importante. Perchè non è rilevante quante tasse si pagano, ma la certezza che queste non subiranno modifiche importanti nel futuro.
Quante sono le tasse che si pagano su un hotel? Molte e le più astruse. E siccome l'hotel è un'attività considerata "ricca" un po' tutti (stato e comuni) si sono divertiti ad appioppare quante più tasse potevano.

5. Le leggi e le norme sul lavoro sono un ulteriore elemento che frena l'investimento in un determinato paese. Non serve dilungarsi. Chi ha o chi ha avuto dei dipendenti in Italia sa perfettamente di cosa sto parlando. Non si tratta solo di livello salariale, ma di tassazione sul reddito da lavoro, e anche di facilità con cui si può assumere e licenziare. A furia di voler salvaguardare rigidamente i posti di lavoro oggi gli unici salvaguardati sono i posti pubblici.

6. A tutto questo si aggiunga il tema del funzionamento della giustizia, che da noi davvero è un problema e porta molti investitori esteri a temere di dover agire in giudizio qui in Italia. Il problema si pone soprattutto in materia di lavoro (ne ho accennato) e di recupero dei crediti.

Mi fermo perché mi accorgo che rischio di scrivere un programma di governo, visto che i temi sono rilevanti sia per chi investe nel turismo ma anche per chi vuole fare un investimento in generale.

E poiché tutti questi temi elencati sono oggettivamente un freno all'attrazione di capitali, quello che capita è che i pochi investimenti che effettivamente avvengono si fanno a prezzi decrescenti. Chi ha i soldi va in cerca pazientemente di occasioni, al fine di comprare oggetti (immobili, aziende,...) di valore a poco prezzo. E purtroppo per chi vende, (noi italiani), ci riesce.


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sabato 17 agosto 2013

Egitto

Andai in Egitto a novembre 2011 e poi sono tornato quest'anno a fine giugno. Il 28 tornai in Italia e il 30 iniziarono le manifestazioni contro Morsi. I preparativi erano molto avanzati.


In entrambe le occasioni incontrai imprenditori interessati al design italiano. Nel 2011 l'interesse era vivace, facemmo molti incontri, tra i quali uno mi rimase impresso presso l'Associazione degli Imprenditori Egiziani. C'era fermento. Si attendevano le elezioni e si pensava che El Baradei avrebbe vinto. O almeno quelle era la speranza.

Poi ognuno sa come andò a finire. I partiti moderati si presentarono divisi. Al ballottaggio vinse Morsi non senza molti dubbi sulla legittimità della vittoria. Ma la speranza che questo permettesse l'integrazione degli islamisti era ancora forte.

E' bastato un anno e la "riforma" in senso islamista della costituzione per rovinare tutto. Quando una minoranza, per quanto forte, pensa di poter comandare contro tutto un popolo, oggi - negli anni Duemila - si trova il popolo contro.


Questa è una delle ultime fotografie che ho scattato il giorno 28 giugno. Un venditore di bandiere. Si tratta della bandiera nazionale. Sono state usate il 30 giugno per una imponente manifestazione contro Morsi.
Qualcuno parlava di oltre 20.. 25..30 milioni di persone in piazza contro il governo. In ogni caso tantissime. Una maggioranza del paese in piazza.



Di fronte ad una manifestazione così imponente il governo avrebbe dovuto dimettersi. Invece ha ribadito che era l'unico governo legittimo. Che fosse frutto di un voto era vero... ma che rappresentasse la maggioranza degli Egiziani no. E lì intervennero i militari molto benvoluti dalla popolazione.

Per una volta sia i musulmani moderati, sia i cristiani (copti), sia i  laici erano uniti contro un governo che inclinava pericolosamente a favore dell'islamizzazione dell'Egitto, una cultura che era stata lontana da quella Egiziana.

Gli Egiziani sono Africani e non Arabi. Questo va ricordato. E hanno molto ben presente cosa significa cadere sotto la legge islamica. In questo Morsi ha sbagliato. 

Che sulla testa degli Egiziani si giochi una lotta tra potenze del Golfo (Arabia Saudita contro Qatar) non vi è dubbio. Ma che la gente egiziana abbia mostrato chiaramente cosa vuole non vi è dubbio ugualmente.

Ora il mio augurio è che i militari possano riportare un po' di normalità, che si formi il governo e che l'Egitto possa tornare a pensare al proprio futuro.

Dopo il periodo della rivoluzione (che dura dall'inizio del 2011) l'Egitto è caduto in una fortissima crisi economica. Ci sono famiglie che sopravvivono con pochi centesimi di dollaro al giorno. Il turismo ovviamente è crollato, soprattutto quello diretto nelle città. Ma dopo la crisi di questi giorni anche il turismo del Mar Rosso subirà una forte contraccolpo, come lo subì dopo la rivoluzione del 25 gennaio.




Quando a giugno 2011 incontrai a Roma il  Ministro del turismo egiziano S.E. Mounir Fakhry Abd El Nour ricordo che incitava gli imprenditori turistici italiani ad investire nel proprio paese. Con una battuta mi disse "Vieni che ti diamo in concessione tutta la terra che vuoi".

Era il momento più difficile per il turismo Egiziano, con oltre il 40% di caduta del fatturato.

Oggi non è diverso. Ed io voglio davvero augurare a quella popolazione che tutti descrivono come mite e laboriosa di poter ritrovare la serenità che merita, anche se gli errori, fatti da Morsi prima e dai militari adesso, temo non facciano presagire nulla di buono.


domenica 4 agosto 2013

E adesso un decreto turismo

Penso che dopo Rutelli, la Brambilla e Gnudi, questo ministro sia una bella sorpresa.
Anche Gnudi non ha lavorato male nel suo piccolo, e ha messo le premesse a questa nuova marcia del ministero.

Il nuovo ministro Bray in 100 giorni ha fatto un Decreto Cultura assolutamente innovativo.
Non se ne sta parlando molto perché uscito a cavallo delle ferie e proprio nei giorni della condanna definitiva di Berlusconi.
Ma è un decreto che verrà ricordato.
Che si aggiunge al Decreto del FARE che ha coinvolto l'intero governo, ed anche quello cn moltissimi spunti interessanti.

Ora è il momento del decreto per il turismo. Lo attendono oltre 2 milioni di addetti.
Si badi che un decreto non può far venire il bel tempo se la stagione è piovosa, o far nevicare a novembre se la temperatura è troppo calda.
Inoltre non potrà risolvere tutte le questioni che ognuno di noi risolverebbe se avesse una bacchetta magica. Però può iniziare.

Quindi attendendo che esca un decreto per il turismo, segno qui alcuni temi che prima o poi andrebbero affrontati. E li segno solo promemoria. Se poi qualcuno vorrà stare anche ad ascoltare....

1. Rinnovo delle strutture turistiche. Fiscalizzazione degli investimenti. Provvedimento simile a quello che permette di detrarre gli investimenti fatti nella casa. (lo diciamo da anni e nemmeno da soli, speriamo venga fatto).

2. Accorpamento delle strutture turistiche. So di essere una voce fuori dal coro assieme a Emilio Valdameri e pochi altri Eppure bisogna andare verso strutture alberghiere più grandi, soprattutto con stanze più ampie e migliori servizi comuni,  perché la maggior parte dei nostri alberghi è stata costruita troppi anni fa, quando gli "standard" erano più poveri.
I clienti stranieri hanno standard diversi dalle nostre pensioncine.
Per ottenere hotel di maggior qualità si deve permettere di accorpare due o più alberghi piccoli e dare loro un premio di cubatura, soprattutto se riescono a RIDURRE la superficie coperta e liberano territorio prezioso.

3. Fondi Comuni Alberghieri. Anche questo è un argomento dove sono quasi solo. I fondi comuni di investimento immobiliare oggi hanno regole che mal si adattano ad essere utilizzati dalla moderna industria alberghiera. Per parlarne approfonditamente dovrei usare esempi che solo commercialisti ed avvocati capiscono. In sostanza e in poche parole i "Fondi" che esistono oggi possono solamente "locare" gli immobili ottenendo un affitto stabile. Non possono "gestire" gli hotel nella componente azienda.
Ma nel resto del mondo i "Fondi" che hanno in pancia gli hotel possono farli gestire da società di management che operano in nome e per conto del proprietario.
Uno strumento di tipo "Fondo" controllato come deve essere da Banca d'Italia con tutte le garanzie per gli investitori, e con vantaggi fiscali (che altrimenti gli investitori investono in Lussemburgo o in Brasile), permetterebbe ai proprietari degli hotel e agli investitori di incontrarsi e fare dei progetti di rinnovo e rilancio che adesso non vengono fatti.

4. Progettazione della città turistica. Si dirà che già esistono i piani urbanistici per le città, e che questi dovrebbero essere sufficienti per prefigurare quello che si desidera ottenere, e regolare quindi lo sviluppo della città. Conosco bene la materia anche perché ho studiato con i migliori maestri (Astengo, Piccinato, Romano, Tutino, Secchi, ecc.). Quegli strumenti erano buoni per "limitare" e "indirizzare" lo sviluppo. Oggi invece si deve stimolare lo sviluppo e attrarre i capitali, anche esteri. Avere una visione e perseguirla comprendendo i punti di forza di una zona e dare un volto nuovo e attraente ad una città, è il modo migliore per richiamare capitali ed investitori.

5. Dimensione dell'intervento. La nostra meraviglia è massima quando vediamo le foto di Singapore, Dubai o altre città che "tolgono il fiato". Noi qui abbiamo una dimensione di città completamente diversa. La dimensione dell'intervento ha delle conseguenze importanti anche sulle economie di scala e sui prezzi a cui si vende il soggiorno alberghiero. Le dimensioni dell'intervento permettono anche di concentrare in determinate zone funzioni e servizi che hanno la necessità di una quantità alta di utenti per motivarne la redditività. Non sto assolutamente dicendo che si deve costruire hotel da 500 camere in ogni dove. Sto dicendo che vanno previste norme che permettono di fare interventi grandi, o in grandi porzioni di città turistica. Perché in molti casi o gli interventi sono grandi o non si fanno, lasciando decadere la città.

    Progetto Alberto Apostoli


6. Aeroporti. Qui lascio la parola al mio amico Marco Malacrida, che ne parla sempre. Sottolineo che aerei più grandi portano più turisti e questi turisti vanno in strutture alberghiere grandi... Insomma tout se tient.

7. Formazione e lavoro. Il lavoro svolto a contatto con il cliente è molto diverso dal lavoro che si svolge in fabbrica o in un ufficio. La formazione di un addetto del turismo è fondamentale. La necessità di controllo è molto elevata. Ed è anche importante poter rinunciare rapidamente di chi non si dimostra in grado di svolgere bene la funzione per cui venne assunto.
Ci sono zone del paese "molto sindacalizzate" dove il declino turistico è dipeso anche dalla cecità di certo sindacalismo, che ha difeso l'indifendibile. In quelle zone nessuno vuole andare ad investire. E' la mia idea ovviamente, ma sono sicuro condivisa da molti manager alberghieri. Lo segnalo come tema.

8. Strutture miste. Hotel, Aparthotel, strutture destinate a popolazione anziana con servizi socio sanitari in zone turistiche, riuso quindi del patrimonio immobiliare con destinazione d'uso un po' più fantasiosa che "hotel" o "residenza". Il tema è innovativo (nemmeno tanto) e si lega a quelli che abbiamo già anticipato.

9. L'ultimo punto lo dedico ad una questione che come papà ho sempre considerato prioritaria. Per favorire il turismo interno si dovrebbe fare una vera rivoluzione nella nostra scuola. Cambiare il calendario scolastico vorrebbe dire permettere a molte famiglie con studenti di fare più turismo durante l'anno, ad esempio nei week end o in settimane sparse nel corso dell'anno. I ministri dell'Istruzione, dello Sport e del Turismo dovrebbero pensarci. Sabato a casa da scuola e attività sportive nei fine settimana sarebbero un ottimo incentivo a turismo di fascia giovanile. Oppure settimane di vacanza ad imparare uno sport (Vela, sub, cavallo, sci, ecc. Non c'è solo il calcio.)  Mi sembra di capire che si va contro abitudini ed interessi di insegnanti e di personale non docente. Ma vogliamo smetterla di guardare all'interesse di pochi e mettere per primo il benessere di molti?

Mi fermo... sono convinto che ognuno è in grado di mandare i suoi "punti prioritari" al ministro, che aspettiamo alla prova. Qualunque cosa farà sarà poco, ma se lo fa velocemente e senza tentennamenti allora sarà ben fatto e meriterà il nostro plauso.


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domenica 28 luglio 2013

Lettera aperta a Filippo che domani vede il Ministro del Turismo

Caro Filippo,

so che domani vedi il Ministro e parlerete di quello che si deve fare subito per il turismo italiano.

Non voglio fare discorsi lunghi, tanto non si leggono, quindi sarò sintetico.

1. Guarda questa immagine


Si tratta della valutazione che in internet gli utenti danno degli hotel di questa città, una bella città del nord Italia. Non importa quale.
Si capisce subito cosa è urgente fare. Manutenzione. Mettere posto il bagno. Intervenire sui letti e la silenziosità delle camere. La struttura. ecc. ecc.

Se non si fa si rischia di fare promozione a un "prodotto" che poi, una volta provato il cliente rifiuterà.
Questo rischio è tanto più importante in vista di EXPO 2015 quando avremo hotel pieni a prezzi cari e faremo fare a questa nostra Italia una gran brutta figura.

A me è chiaro. Così come sono chiare alcune soluzioni fiscali che permetterebbero di far partire subito i lavori necessari.

2. Per mettere a posto le strutture alberghiere servono soldi. Ci sono poche esperienze che dimostrano che si può fare. Certo a determinate condizioni. Che secondo me sono due:

a) Credito. E anche qui si può intervenire velocemente. Basta volere e dare garanzia a minibond destinati a ristrutturare gli hotel.
b) Scala degli interventi. Su questo serve una soluzione innovativa, della quale abbiamo parlato quasi due anni fa al convegno su URBAN DESIGN & HOTEL INDUSTRY di Bologna del 18 Novembre 2011.

Favorire l'acquisto delle strutture così come sono da parte degli attuali inquilini, può andare bene per una parte di loro. Ma non risolve il problema.
Così come non lo risolve l'idea di "rottamare" e trasformare in residenziale le strutture che non stanno sul mercato.

Quello che si deve fare è dare vita a Fondi di investimento alberghiero, con una normativa diversa da quella dei fondi immobiliari che oggi non funzionano.

Anche quella soluzione si può mettere a punto in un paio di mesi e infilarla in un decreto che permetta agli albergatori di "mettere insieme" attraverso un fondo alberghiero le proprie proprietà, che saranno poi oggetto di intervento, e che verranno poi gestite unitariamente.

Per fare questo serve anche l'accordo con regioni e comuni, che devono dare ai fondi dei vantaggi che non danno alle strutture singole. si deve iniziare a lavorarci con una prospettiva di qualche anno...
Ma se non si comincia non si arriva mai.

Una soluzione giuridica e finanziaria come quella che io (e altri) propongo, avrebbe il vantaggio di attrarre molti capitali verso il turismo.

Mi rendo conto che TUTTE QUESTE SONO CHIACCHIERE di consulenti e di esperti che vedono avanti dieci o vent'anni. 
Ma se la classe dirigente - compresi i massimi livelli dei sindacati degli imprenditori (tu per intenderci)  - parlano della tassa di soggiorno (o come si chiama) allora continueremo a guardare il dito mentre i cinesi vanno sulla luna.

Pensaci. Pensateci. E provate a guardare un po' più avanti.
Ma molto in fretta. Basta perdere tempo.

Buon lavoro 

Raffaello

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domenica 14 luglio 2013

Test della vasca idromassaggio in SPA di hotel

Test della vasca idromassaggio in SPA di hotel



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Test delle docce emozionali sulla Carnival Sunshine

Test delle docce emozionali installate sulla nuova Carnival Sunshine da parte di Italy Design Network srl


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Che cosa sono le docce emozionali? 


"Le docce emozionali sono speciali sistemi idroterapici che uniscono nell’ambiente di una doccia trattamenti multisensoriali stimolanti e tonificanti utilizzando getti d’acqua, cromie differenziate ed essenze.
In particolare, degli spruzzi d’acqua sprigionati da ugelli a soffitto o a parete creano un effetto “pioggia tropicale” o un effetto “nebbia fredda”. Ai due trattamenti si uniscono gli effetti benefici rilassanti e stimolanti di luci colorate e di aromi diffusi nella doccia.
La cromoterapia, infatti, fa parte delle medicine alternative: essa fa uso dei colori come terapia per la cura delle malattie.
L’Aromaterapia, invece, consiste nell’impiego di essenze aromatiche per aumentare il benessere psicofisico, per prevenire e curare malattie agendo sui processi fisici, mentali e spirituali. Nella civiltà occidentale rientra nella categoria delle “medicine alternative” e ha una visione olistica dell’essere umano: la sua azione non è mai limitata e altamente specifica per un organo o un apparato, ma ha un effetto più generale sull’intero organismo. "

E' chiaro che la doccia emozionale è un prodotto abbastanza semplice da progettare e costruire, ma come tutte le cose semplici, per essere veramente efficacie richiede una buona progettazione sia dell'ambiente che delle tecniche che la compongono.

Qui sopra trovi l'esempio di doccia progettato assemblato costruito e installato sulle Carnival Sunshine alla cui produzione hanno partecipato idraulici, elettricisti, programmatori elettronici, architetto, piastrellisti oltre che allestitori.

Risultato? Ti piace?

Per informazioni telefona a 0522 554392





venerdì 12 luglio 2013

Consorzio Italian Lifestyle

La forza dell'Italia sta nella capacità di offrire prodotti manufatturieri di alta qualità disegnati dai più qualificati architetti e designers.

Per questo abbiamo dato vita al Consorzio Italian Lifestye che ha lo scopo di promuovere il bello dell'Italia nel mondo, soprattutto nei paesi del Mediterraneo e del Golfo, e più in generale in quelli a più rapida crescita.

Soci fondatori sono:

Luciano Brandoni  (che ha assunto il ruolo di presidente) di Brandoni SPA http://www.brandoni.com/it/   e http://www.brandonisolare.com/ 

Raffaello Zanini di PLANETHOTEL.NET 


Fabio Formenti di Gruppo Industriale Formenti 





per informazioni scrivi a consulenza@planethotel.net

oppure telefona a 0522 554392 o 329 0978647


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sabato 6 luglio 2013

Quattro cose che possiamo fare per te.....


Caro amico albergatore,

Noi crediamo fermamente che il successo di un prodotto alberghiero dipenda dalla qualità dell'ospitalità che offre.

Per questo devono essere coerenti:

- la qualità del prodotto (l'hardware), le camere (letti e bagni soprattutto), e servizi complementari (come il centro benessere, la piscina, il risorante ecc.)
- la qualità del servizio (soprattutto pulizia e ristorante, colazione in primis)
- il prezzo consegue dalla qualità percepita e dal target di clientela che si vuole raggiungere

Da qualche tempo noi di PLANETHOTEL.NET ci siamo concentrati sul primo aspetto, sull'hardware dell'hotel, mentre alcuni consulenti a noi associati si occupano della promozione e del revenue management.

Ecco cosa possiamo fare per te:

- Se vuoi migliorare l'hotel possiamo consigliarti un buon progettista esperto di hotel tra quelli che lavorano con noi
- poi possiamo fare una attenta analisi dei costi dell'intervento programmato, selezionando i migliori fornitori
- inoltre possiamo fare un programma finanziario per realizzare l'intervento ( da 100.000 ad alcuni milioni) ricercando eventualmente le fonti di finanziamento, in italia e all'estero (servizio esclusivo)
- infine possiamo assisterti nel cercare i finanziamenti pubblici e fare le domande che servono per ottenerli.

Per ogni chiarimento chiamaci allo 0522 554392


sabato 6 aprile 2013

L'articolo su La Stampa di oggi non mi è piaciuto

Caro direttore,

ho letto l'articolo che Flavia Amabile ha dedicato al "turismo" su La Stampa di oggi 6 aprile 2013.

La mia reazione devo dire è molto contrastata, perché non posso negare che la giornalista non abbia per molti versi ragione. Ma al contempo vorrei anche dirle che non sono d'accordo con l'impostazione molto superficiale e stereotipata dei mali italiani che traspare dalla lettura.

Ho esaminato con attenzione le schede che corredano l'articolo e che sono la parte più interessante del lavoro, per le quali infatti mi complimento. Una vera e propria certificazione della qualità con note puntuali e operative.

Mi par di capire che le cose non vadano poi così male, come invece può sembrare dalla lettura del solo articolo di presentazione. Ed io che sono spesso critico verso la qualità del prodotto turistico e alberghiero offerto ai visitatori che raggiungono le nostre località sia dall'Italia che dall'estero, devo questa volta dare ragione all'amica Flavia Coccia che insiste invece sulla necessità di guardare al bicchiere mezzo pieno e a tutto il buono che è stato fatto (oltre ovviamente guardare a quanto ancora si deve fare).

L'Italia ha molte cose da mettere a punto. Gli imprenditori dovrebbero essere meno "prenditori" e dotati di maggiore propensione all'intrapresa.

I dipendenti pubblici dovrebbero affinare il senso della responsabilità per l'obiettivo a loro assegnato.

Ma i  giornalisti dovrebbero essere un po' meno sensazionalisti, e anche nel caso specifico.

Ringraziandola

Raffaello Zanini

sabato 23 marzo 2013

Italy Design Network

NEW: ITALY DESIGN NETWORK srl

Project management, Building, Furniture, Wellness


Why do we start a new business (not fully new because it is the natural conclusion of 13 years of activity of www.planethotel.net)?

We are optimistic about the trend. We believe that Italian Tourism may restart promptly. And we are sure that Italian Lifestyle will be more and more requested all over the world.

As first step we acquired a small but eccellent Company called www.beness.it
One of our shareholders is a builder, working in Italy but also abroad.
We are aquainted with a number of top architects who are willing to share with us their know-how.

Our mission is to make "in house", this means full control of works, technical aspects, and costs.

YOU WILL ENJOY THE POSITIVE EFFECTS.



 
A special thank to our graphic designers of Brucomela .

We have given tham a briefing that stated:
the logo shall talk of "Italy" "building" "construction" "solid" "network" "design"

This is what they have developed.

The "lettering" is very clear and simple. We have liked it.
But what is most intriguing is the dodecaedrum  a geometric figure representing a structure, a contruction, but also a network. This kind of figures had been studied by the greatest architect and italian genius Leonardo. And you may find them in a simple book by Luca Pacioli "De divina proportione".

For all these reasons we have thought that the dodecaedrum may properly represent the concept stemming our company.

The colour of the logo, apart from being outstanding, shows the "novelty" of the business and the relation with colours used by architects and designers.

We have been impressed also by another piece of news we came accross.



Archeologists have found a strange object related to the Roman Period, called the Roma Dodecaedrum, illustrated in picture.

They do not know what it is. A little explaination can be found here.