Ho parlato con un amico di Roma, direttore d'albergo. Dice: se si deve credere a quello che si sente in giro, noi "teniamo" rispetto agli "altri". Certo mancano gli americani ed i giapponesi. I cinesi hanno budget risibili. C'è qualche brasiliano in più.
Le Rates sono in calo. Calano rispetto al 2008, che era già calato rispetto al 2007.
L'amico di Milano conferma. La città sta piano piano riprendendosi.
Qualche maggiore interesse per gestioni e l'acquisto di hotel nella capitale economica d'Italia lo sentiamo anche noi. Stiamo cercando hotel sia a Milano che a Roma. Ma anche in zone turistiche in gestione.
Però... la provincia è ancora in calo.
Da qualche giorno iniziamo a ricevere telefonate e domande per una consulenza su come ristrutturare il vecchio albergo, o comprarne uno. Mi sembra che ci sia del movimento. Probabilmente lo scudo fiscale sta funzionando: per chi ha disponibilità liquida, i nostri clienti ci propongono soluzioni di investimenti a reddito sicuro e soluzioni di sviluppo. E' innegabile che nel turismo (come dappertutto in Italia) servono soldi, per migliorare, rinnovare, rendere appetibile il prodotto italiano.
Il mio amico dirigente di banca mi dice che hanno molta liquidità, la sua direzione vuole aumentare gli impieghi. Gli parlo di un progetto immobiliare alberghiero e scuote la testa... no, loro quelle cose non le fanno.
Invece uno dei più importanti istituti di credito italiani sta facendo uno studio pilota nella zona di Taormina. Interessante. Attendiamo i risultati.
Un fondo mi chiama e chiede oggetti a reddito, investe solo con rendimenti superiori al sette/otto percento.
Mi domando: il settore alberghiero riesce a dare questi rendimenti? Ma specialmente a quali condizioni?
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