CITTA' DEL VATICANO, 31 LUG - Un paese 'senza classe dirigente'. Cosi' la Cei descrive l'Italia che, affermano i vescovi, vive un momento 'drammatico'. L'analisi e' contenuta nel documento base della prossima 'Settimana sociale' promossa in ottobre dalla Conferenza episcopale a Reggio Calabria. Nel documento di parla di 'un paese senza classe dirigente, senza persone che per ruolo politico, imprenditoriale, di cultura, sappiano offrire alla nazione una visione e degli obiettivi condivisi e condivisibili' (ansa).
L'Italia è agli occhi della CEI un paese senza dirigenti.
Non sono così pessimista. Penso anch'io che in giro ce ne sia poca di gente con la schiena dritta, con una visione da proporre, principi etici e morali rigorosi, con idee che vanno al di là del semplice tornaconto personale.
Però ce n'è!
Fino ad oggi poteva sembrare che l'avessero sempre vinta gli "altri", da 30 anni e più. I soliti furbi.
Ma i furbi non potrebbero prosperare senza le idee, il lavoro, e anche i soldi di quelli che hanno un'idea, lavorano con costanza, e con rigore. E proprio per questo sono un po' allocchi e vengono fregati dai soliti furbi.
I furbi non hanno idee, non sanno realizzarle lavorando, non hanno nemmeno i soldi perchè li chiedono alle banche che spesso glieli danno... perchè hanno avuto successo e sono furbi.
Adesso basta lamentarsi. Su le maniche e lavorare, che non c'è nessuno che te lo fa il lavoro.
Il re è nudo. Non è vero che non si può avere successo senza i furbi. Quelli stanno sparendo come neve al sole ( i Burani ad esempio) ed invece noi qui fermi, solidi, nei nostri scarponi usurati dalle faticose camminate in montagna. Avanti.
Testa alta, schiena dritta. E farsi valere.
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